Commentario abbreviato:Giobbe 10:3Capitolo 10 Giobbe si lamenta delle sue difficoltà Gb 10:1-7 Implora Dio come suo Creatore Gb 10:8-13 Si lamenta della severità di Dio Gb 10:14-22 Versetti 1-7 Giobbe, stanco della sua vita, decide di lamentarsi, ma non vuole accusare Dio di ingiustizia. Qui c'è una preghiera affinché sia liberato dal pungiglione delle sue afflizioni, che è il peccato. Quando Dio ci affligge, litiga con noi; quando litiga con noi, c'è sempre un motivo; ed è auspicabile conoscere il motivo, per potersi pentire e abbandonare il peccato per cui Dio ha una controversia con noi. Ma quando, come Giobbe, parliamo nell'amarezza della nostra anima, aumentiamo la colpa e l'irritazione. Non dobbiamo nutrire pensieri duri nei confronti di Dio; in seguito vedremo che non ce n'era motivo. Giobbe è sicuro che Dio non scopre le cose, né le giudica, come fanno gli uomini; perciò ritiene strano che Dio lo tenga sotto afflizione, come se dovesse prendere tempo per indagare sul suo peccato. Riferimenti incrociati:Giobbe 10:3Giob 34:5-7,18,19; 36:7-9,17,18; 40:2,8; Lam 3:2-18 Dimensione testo: |